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26 marzo 2024
Holi è tra le celebrazioni indù più importanti, ed è anche una tra le feste più conosciute al mondo. Io e Gabriela non potevamo farci sfuggire quest’occasione unica. Il nostro viaggio però ci ha indirizzato verso una regione diversa del Rajasthan, dove è più sentito o comunque più inclusivo per gli stranieri. Non eravamo affatto dispiaciuti, in fondo sapevamo che sarebbe stato magico in qualsiasi altro posto dell’India.
Durante Holi, che quest’anno cade il 24 e 25 marzo, ci trovavamo nella città di Rishikesh (nella regione indiana Uttarakhand). Ma prima di raccontarti la nostra esperienza, ci tenevo a ricordare cos’è veramente Holi, e perché non è solo “il festival dei colori”. Nell’ultimo capitolo, troverai invece qualche consiglio utile per trascorrere Holi nel migliore dei modi. Spero ti possa essere utile!
I nostri nuovi amici indiani
Cos’è Holi
Holi è conosciuto come il festival dei colori, ma non è solo questo: è una celebrazione induista, ma festeggiata da tutti, indipendentemente dalla classe sociale o religione. Ha una durata di due giorni e si celebra il giorno di luna piena (Purnima) durante un mese (Phalguna) del calendario indù corrispondente alla fine di febbraio e inizio marzo del calendario gregoriano.
La pira di fuoco davanti al ghat
La vigilia della luna piena è il giorno più religioso, ed è chiamato Holika Dahan. Normalmente vengono accese grandi pire, dove si balla a ritmo di tamburi, ma che viene terminato per far spazio al silenzio. In questo modo si crea un momento personale di preghiera (puja).
Nell’induismo, il fuoco ha sempre un significato importante, ma soprattutto in questa celebrazione ha lo scopo di bruciare le negatività o spiriti maligni. Il secondo giorno, chiamato Rangwali Holi, è la festa dei colori vera e propria. Durante questa giornata, l’intera comunità e i visitatori si riversano nelle strade a lanciarsi polveri e acqua colorate per puro divertimento. Si balla e si canta in modo spensierato e allegro.
Noi due durante il secondo giorno di Holi
Holi quindi segna l'arrivo della primavera e nuovi inizi. Un momento dove lasciar andare questioni negative del passato per far spazio alla luce. Il suo significato è raccontato attraverso diverse storie di re e divinità, ma il senso più profondo è celebrare la vittoria del bene sul male. Una lotta che è sempre presente, in ogni momento.
Il nostro Holi
Durante la sera di luna piena, ci troviamo nella sponda opposta del quartiere di Tapovan, a Rishikesh. Ci siamo diretti a un ghat (un accesso al fiume principalmente usato per rituali religiosi) abbastanza piccolo, dopo che un indovino e venditore di pietre preziose ci ha letto le nostre vite solo guardandoci negli occhi.
Abbiamo seguito il rullo di tamburi per così incontrare un gruppo di indiani intenti a ballare e buttarsi queste sgargianti tinture addosso. Ci siamo uniti senza pensarci un attimo e il mio primo incontro è con una ragazza che prontamente mi ha fermato e con tutta gioia mi augura “Happy Holi”. Ha una manciata di polvere verde nella mano, ma aspetta il mio consenso prima di sporcarmi, forse perché sono ancora completamente “pulito”. Prendo così una manciata della sua polvere, ricambio l’augurio e le sporco delicatamente il viso. Lei fa lo stesso con me e la sensazione che provo è di essere stato benedetto di felicità.
Happy Holi!
Ci uniamo così al gruppo, danzando attorno al grande falò. Ci sono altri stranieri come noi e sembra che siamo tutti accolti calorosamente. Poco dopo, la musica si ferma e prendiamo posizione attorno al fuoco, per l’ultimo attimo di silenzio. Mi sembra un momento molto rispettoso e intimo, dove ognuno può lasciar andare un pensiero negativo. Il modo più comune è di scriverlo su un foglio di carta e lasciarlo svanire tra le fiamme.
Il giorno successivo, insieme a qualche conoscenza all’ostello, decidiamo di andare ad una festa nel bel mezzo di una vallata. Preferiamo passare qui la giornata per non essere travolti dalla calca che si sta per riversare per le strade. Il paesaggio è stupendo, d’altronde siamo ai piedi dell’Himalaya. Durante il party, a ritmo di musica con gli altri partecipanti ci lanciamo addosso più colori che possiamo continuando a ballare come pazzi.
Come spesso accade alle feste, c’è qualcuno che esagera, e in India raramente si bevono alcolici (a causa del caro prezzo) finendo poi a importunare. Non diamo troppo peso a quei pochi e rimaniamo tra di noi, concludendo Holi al meglio.
I sopravvissuti!
Durante questa pazza giornata di festa, mi sono stupito come siamo tornati tutti bambini, anziani compresi. Il senso di inclusione è indescrivibile, sia durante questa festività ma anche in ogni giorno. E di come gli indiani siano così attaccati alle tradizioni che rimangono nel tempo immutabili nel loro significato.
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5 punti a cui dovresti prestare attenzione
Per trascorrere Holi al meglio è bene prestare attenzione ad alcune cose:
Dove festeggiarlo
Si possono trovare feste di Holi in tutto il mondo, ma la zona dove si sente di più è in India. Ogni parte dell’India lo festeggia in modo diverso, ma il nord e soprattutto nelle principali città del Rajasthan (per esempio Pushkar) è più sentito. Anche il distretto di Mathura, a tre ore da Delhi, è molto famoso perché è il luogo in cui si suppone che Krishna sia cresciuto.
Nelle città indiane, le persone si riversano nelle strade rendendole impercorribili e molto caotiche, quindi presta attenzione, soprattutto al punto successivo.
Rischi di molestie
Gli indiani raramente bevono alcolici, e quando lo fanno molto spesso esagerano. Inoltre, durante le festività è comune celebrare con una bevanda chiamata 'bhang' a base di cannabis. Durante questa festa succede di frequente che, con la scusa di metterti del colore addosso, mettano le mani “un po’ ovunque”. Quindi presta attenzione e pensa bene se ne vale davvero la pena. Il mio consiglio è di trascorrere Holi in una festa privata con gente che si conosce come abbiamo fatto noi.
Vestiti
In questi giorni di festa i vestiti bianchi sono i benvenuti. Il bello di Holi è proprio di venire inondati dai colori più disparati. Quindi indossa qualcosa che sai già che vuoi scartare o che non sia di valore.
Polveri colorate
Esistono vari tipi di tinture, e si dice che ognuno dei colori simboleggi qualcosa di diverso. Se sei interessato a comprarle ti consiglio di orientarti verso quelle naturali, ad esempio la curcuma, farina di ceci, polvere di henné.
Alcune persone però, è probabile utilizzino colori chimici, che sono nocive per l’ambiente, la pelle, gli occhi e la salute. Per questo ti consiglio di cospargerti di olio (quello di cocco è il più utilizzato) nelle parti scoperte in modo che il colore andrà via facilmente. Per proteggerti gli occhi puoi pensare di indossare occhiali da sole.
Sostenibilità e mercificazione
Oltre all’utilizzo di elevate quantità di acqua e legna, l’esportazione di Holi in diversi Paesi ha causato diverse controversie. I dissensi principali sono dati dalla sua mercificazione. Infatti, come spesso accade quando si diffonde una celebrazione al di fuori del suo contesto di origine, è facile che si modifichi e venga perso il suo significato più religioso o spirituale.
Holi per esempio, ha ispirato la famosa Color Run, a cui non ha niente a che vedere se non il mero lancio dei colori. D’altra parte, si sostiene che questi diversi eventi siano comunque positivi per ampliare il senso di comunità a diverse parti del mondo.
Extra: video consigliato
Video consigliato
Consiglio il documentario del nostro amico Vivian che ha filmato il festival di Holi a Jaisalmer (Rajasthan):