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Tempo di lettura: 7 min

13 aprile 2024

Il nostro viaggio in India ci spinge ad andare sempre più nella parte settentrionale, dove abbiamo ancora qualche tempo prima che il caldo ci raggiunga. Ci spostiamo in treno, in modo da risparmiare qualche soldo e vivere il mezzo di trasporto più utilizzato dagli indiani.

Raggiungiamo in poche ore il cuore del Rajasthan; i mesi di febbraio e marzo sono perfetti per sostare qui, anche se abbiamo tempo di visitare solo due principali città: Jodhpur e Jaisalmer.

Elephant in the city centre of Jodhpur, in the region of Rajasthan in India

L'elefante nel centro di Jodhpur, uno degli animali più iconici dell'India

Mi sento come i nomadi di un tempo, costretti a spostarsi per raggiungere terre più fertili. Eppure in questa regione, “La terra dei Rajput”, figli dei re, è ancora possibile trovarli.
In passato queste lande erano appartenenti alla rispettata stirpe guerriera (kshatriya), e sono tuttora famose per le antiche tradizioni di matrimoni maestosi e fortezze dei grandi re di un tempo (i Maharaja) con le loro splendide corti.

The Meragharth Fort in the night, at the hill of the city of Jodhpur, in the region of Rajasthan in India

Ogni città in Rajasthan è caratterizzata da un forte

Jodhpur, la città blu

Appena arrivati al centro della regione, nella città di Jodhpur, notiamo immediatamente il cambio netto del paesaggio e dei suoi abitanti rispetto alle precedenti città visitate. Le persone ci sembrano più benestanti solo da come sono vestite. Il primo dettaglio è che… portano le scarpe. Ma non solo, molti uomini indossano dhoti e pagri (un telo per i pantaloni e turbante) mentre le donne il sari, altri invece sono più “occidentalizzati”, con camicia e pantalone.
Alcuni sono musulmani mentre altri hindu. Poco importa, qui c’è spazio per tutti. Mi chiedo se c’è spazio anche per un ragazzo alla ricerca di spiritualità, verità e conoscenza, come me.

A typical street in Jodhpur, in the region of Rajasthan in India

Una tipica strada di Jodhpur

Ci rechiamo al grande mercato della città. Inutile spiegare la quantità di gente e rumori. Jodhpur è famosa anche per la possibilità di trovare pietre preziose, tessuti, e ottime spezie a basso prezzo. Gabriela decide di acquistare un sari per 100 rupie in modo da dare meno attenzioni e immergersi nell’ambiente.
Le donne del mercato la aiutano a vestirla e le mettono il bindi sulla fronte, come da usanza indiana. Questo puntino rosso indica il terzo occhio, quello dell’intuizione, ma non solo. Se posto più sopra, vicino all'attaccatura dei capelli, il bindi indica che la donna che lo porta è sposata (a differenza del tilaka, un altro segno che però possono indossare tutti, più legato alla religione).

In strada dopo il “cambio” di Gabriela tutti ci guardano in modo differente, non più da soliti turisti ma con una curiosità diversa e con più accettazione. Molti ci chiedono se siamo sposati e si riferiscono a noi come “marito e moglie”. Noi questa volta stiamo al gioco per non dare inutili spiegazioni. In India non sembra comune che un ragazzo e una ragazza vadano in giro da soli per la città non essendo sposati e l'età media per sposarsi è molto bassa.

The entrance of the blue city of Jodhpur, in the region of Rajasthan in India

Una delle vie nel quartiere blu di Jodhpur

Jodhpur è una grande città, con più di 2 milioni di abitanti è la seconda più grande dopo il capoluogo Jaipur. Siccome vogliamo vivere un’esperienza più a contatto con i local e meno turistica, troviamo dimora in una tipica haveli - trasformata in bed & breakfast - nel centro storico. Adoriamo camminare tra le strettoie dove ad ogni metro si intravedono gli artigiani indaffarati nelle loro piccole locande.

Dal centro storico al centro dei mercati si passa per un luogo di ritrovo famoso per la gente del posto. Si tratta del pozzo a gradini di Toorji (chiamato anche Toorji Ka Jhalara dalla gente del posto), costruito trecento anni fa. Questa tipologia di pozzi è molto famosa nella regione; grazie alla sua conformazione permette di avere un riparo dal sole o comunque un luogo comodo dove sostare e approvvigionarsi di acqua dolce.

Toorji Jodhpur stepwell with its arquitecture

Il pozzo a gradini di Toorji, famoso punto di ritrovo dai cittadini e visitatori

Tra le strade tutti mi osservano, non abituati a un bianco come me. Passeggiando veniamo spesso interrotti da molti bambini sorridenti che giocano col poco che hanno, e creano un’atmosfera viva e giocosa. Più che gli adulti, è la loro curiosità che li spinge a dirmi le uniche parole in inglese che conoscono: “what’s your name? Where are you from?”. Qualche volta scappa anche un “How are you?”, la risposta non è così importante quanto la possibilità di interagire.

A citizen of Jodhpur in Rajasthan, the region of India

Un simpatico signore che mi ha accolto calorosamente a Jodhpur

A Jodhpur visitiamo velocemente i ricchi palazzi con le loro grandi corti, come il Jaswant Thada e il Umaid Bhawan Palace, e restiamo dell’idea che siano più a colpo d’occhio viste dall’esterno, da lontano, a fare da sfondo della città.
Preferiamo esplorare e perderci tra le vie, tra i murales del Blue Corridor per arrivare ad un antico tempio (Maa Jwalamukhi Devi Temple) con la vista panoramica sulla città e le sue “case marocchine”. Questo nome non mi stupisce; sembra proprio di vivere in un mix perfetto tra Marocco e India. Infatti Jodhpur viene anche soprannominata “La città blu”, per il tipico colore degli edifici. Ci dicono che tingono apposta le pareti e costruiscono le case molto vicine tra di loro per diminuire l’irraggiamento solare e favorire l’ombreggiamento. Infatti già a marzo le temperature saliranno sopra i 35°C.

street artist playing a typical Indian instrument at the entrance to the Jaswant Thada in Jodhpur, in the Rajasthan region of India

Un artista di strada che suona uno strumento tipico indiano all'ingresso del Jaswant Thada

Immancabile è la visita al Forte Meragharth che si estende sulla collina. Ci incuriosisce molto anche il museo all’interno, visitabile sui suoi tre decoratissimi piani. Seguiamo poi il percorso circondati dalle alte mura e le preziose finiture dei palazzi. Arriviamo a un tempio più piccolo, dove al tramonto assistiamo alla tipica cerimonia religiosa con tanto di benedizione. Mi dico che sicuramente non fa male.

The temple inside the Meragharth fort, from where the entire Jodhpur can be seen

Il tempio all'interno del forte Meragharth, da dove si può osservare l'intera Jodhpur

Quello che ci stupisce più di tutti a Jodhpur sono i Mandore Gardens, una volta adibiti alla cremazione dei governanti. Sono gli unici resti dell’antica città di Mandore, l’ex capitale dello stato di Jodhpur (che al tempo si chiamava Marwar), ora abitati dai langur, animali simili a scimmie. La capitale venne poi spostata in cima alla collina costruendo così il Forte Mehrangarh, molto più sicuro. 

wonderful view of the palaces inside the Meragharth Fort in Jodhpur, in the Indian region of Rajasthan

Una delle meravigliose viste dei palazzi all'interno del Forte Meragharth

I Mandore Gardens li raggiungiamo facilmente dalla città in tuktuk, distanti solo a 9 km, e sono costituiti da bellissimi templi e rovine che combinano elementi buddisti e giainisti nell’architettura. Il paradiso di ogni fotografo.
Si possono trovare anche ulteriori strutture, come la Sala degli Eroi, il museo governativo, e il Palazzo Mandore. Sfortunatamente siamo arrivati troppo tardi per visitare tutto, e ci godiamo il tramonto dai resti di un antico forte in cima alla collina sempre all’interno dei giardini.

Important temple in Mandore Gardens in Jodhpur, Indian region of Rajasthan

Uno tra i più antichi e importanti templi nei Mandore Gardens

In questo periodo a Jodhpur ci rendiamo conto di essere in tempo per festeggiare l’importante festività Shiva-Shakti. Si celebra ogni anno in un giorno tra febbraio e marzo, ma questa volta ricade l’8 marzo, nella giornata internazionale delle donne, a cui abbiamo dedicato un articolo.

Questo giorno di celebrazione è l’unione di Shiva e la sua consorte Parvati (dea della bellezza e dell’illusione divina - la vita), una delle manifestazioni di Shakti. Le persone praticano il digiuno, e vediamo come sono tutti per strada a cantare adorazioni a Shiva. Come da tradizione, ci applicano le tre linee orizzontali sulla fronte chiamate Tripundra, che rappresentano le tre virtù di Shiva: la forza del lavoro (Kriya Shakti), del volere (Iccha Shakti) e della conoscenza (Gyana Shakti).

The interior of a Jain temple in central Jaisalmer, in the Indian region of Rajasthan

L'interno di un tempio giainista

Nei luoghi di culto dedicati a questa divinità assistiamo stupiti alla pratica religiosa verso il basamento in pietra chiamato ‘Shiva-linga’ o lingam. Esso viene lavato, adornato di fiori e ghirlande, coperto con olio e latte, e offerto cibo. Questo insolito oggetto è composto da linga (simbolo fallico) con yoni (organo femminile) che insieme rappresentano l’unione, l’energia universale.

pit amazed in front of a shiva linga in India

L'espressione di stupore davanti allo Shiva-Linga

Questo evento, chiamato anche “La grande notte di Shiva” simbolizza quindi l’arte divina della creazione; con Shiva il principio maschile, la coscienza dietro la materia, e Shakti, il principio femminile, madre universale e creazione in divenire. Le due divinità possono essere anche viste come Shiva la staticità, razionalità e il silenzio mentre Shakti il movimento, l'intuizione e l’emotività. Insieme formano lo stato supremo dell'essere, dando vita e movimento all’universo, e la loro interazione è personificata come felicità, gioia, amore e pace, anche chiamata ‘illuminazione’.

Jaisalmer, la città d’oro

Terminato il nostro lungo soggiorno a Jodhpur, ci spostiamo in bus a Jaisalmer, chiamata “La città d’oro” dal giallo dei mattoni degli edifici. Differisce da Jodhpur per avere il forte in centro alla città, che ospita una vera e propria cittadina interna. Jaisalmer si differenzia anche per essere perfetta per muoversi a piedi.
Appena arrivati visitiamo qualche corte restando affascinati dalle bellissime facciate degli edifici, come il Palazzo Mandir.

The Mandir Palace in the centre of Jaisalmer city, in the indian region of Rajasthan

Il Palazzo Mandir e Gabriela con il sari

Il fascino della città di Jaisalmer rimane però la cittadella interna al forte. Internamente ci ricorda un borgo italiano, con stradine, piazzette e ristoranti. Al centro si trovano anche degli antichi templi giainisti, religione che non venera nessuna divinità ma solo profeti. L’ingresso è a pagamento ma ne valgono sicuramente una visita. 

The internal road of the citadel in Jaisalmer Fort, in the indian region of Rajasthan

La strada interna della cittadella nel forte di Jaisalmer

Ci troviamo a Jaisalmer solo per girare in città, ma soprattutto per assaporare un’esperienza in uno dei luoghi più particolari e unici dell'India: il deserto.
Ripensando al nostro viaggio tra le spiagge di Goa, l’utopia di Auroville, e l'antichità di Hampi, ci affascina come possiamo avventurarci anche quest’altro ecosistema.

Ci organizziamo con Vivian, il proprietario dell'ostello e, insieme ad altri ragazzi, il giorno successivo saltiamo sulla jeep più carichi che mai!

Continua la lettura di una notte nel deserto indiano nel prossimo articolo!




India, Rajasthan, Adventure, Fort, Celebrations, Temples, Jodhpur, Jasalmer

Extra: consigli, costi e risorse

Consigli

Costi

  • Ingresso Palazzo Mandir: 2€ (200₹)

  • Ingresso ai tre principali templi giainisti nella cittadella di Jaisalmer: 4€ (350₹)

  • Escursione nel deserto: 24€ (2200₹)


Risorse

Photo of a Gabriela with typical indian clothes in front of Mandir Palace in Jaisalmer

Il nostro viaggio in Rajasthan

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