Tempo di lettura: 5 min
19 aprile 2024
Negli ultimi anni, l’interesse per lo yoga è cresciuto in modo spropositato e con esso anche la sua capitale: Rishikesh! Spesso però, in occidente utilizziamo la parola 'yoga' per indicare la pratica muscolare per allenare il corpo, e 'mindfulness' come esercizi per ridurre lo stress. In oriente questa divisione corpo-mente non esiste, e la sua scienza è stata sviluppata addirittura migliaia di anni fa. Quindi, visitando Rishikesh mi sono chiesto:
Cosa si può trovare a Rishikesh?
Che significato hanno la mindfulness e lo yoga?
Vista di Rishikesh dall'ultimo piano del Trayambakeshwar Temple
Cosa si può trovare a Rishikesh
Rishikesh è la città più famosa al mondo per lo yoga e la sua vera ricchezza sta nel poter trovare qualsiasi tipologia, con una comunità che ruota tutt’intorno a essa. Rishikesh si trova ai piedi della catena montuosa dell’Himalaya costeggiata dal fiume Gange (o Ganga, come è spesso chiamato dagli indiani), nella regione indiana di Uttarakhand. Io e Gabriela siamo arrivati tramite l’aeroporto di Jolly Grant nella vicina Dehradun, a un’ora di taxi, durante un periodo di alta stagione e anche durante il festival dei colori di Holi.
Il fiume Gange con le statue di Parvati e Shiva
Non tenendo in considerazione le vicine festività, appena arrivati, le nostre aspettative erano di trovare una piccola città dove poter respirare aria di montagna e godere della natura durante le sessioni di yoga. Vediamo invece come Rishikesh sia piuttosto grande, e possiamo dire sia costituita da tre aree principali da me rinominate in questo modo:
La città
Tapovan
Oltre il fiume
“La città" è la zona urbana/industriale, del tutto simile ad ogni grande città indiana, con cemento ovunque. Un posto adibito alla mera industria indiana e sconsigliato per tutto il resto.
Una delle strade della città
Tapovan invece, è un piccolo quartiere distaccato dal resto della città, famoso per le sue centinaia di scuole di yoga. Il suo massiccio sviluppo è incrementato a dismisura negli ultimi 5-6 anni per compiacere l’elevata ricerca sullo yoga dell’occidente. A loro volta, sono stati costruiti numerosi alloggi e caffetterie. A molti piace, ma a noi, stare qui ci trasmette l’idea di visitare un cantiere a cielo aperto; dove il turismo spirituale incontrollato ha evidenziato la commercializzazione dello yoga a livelli sproporzionati.
La sensazione è quella di essere arrivato in ritardo per godere appieno della sua bellezza, o di partecipare a un corso di yoga o ritiro spirituale nel frastuono costante.
Accesso alla Neer Waterfall
L’istituzione del Festival Internazionale dello Yoga nel 2015 voluta dal Governo ha esasperato ancor più la globalizzazione che colpisce luoghi come questi. L’immagine di Rishikesh come capitale dello yoga ha assunto così un ruolo chiave in questo tipo di turismo. Quest’anno si è svolto dal 8 al 14 marzo, ma per fortuna siamo arrivati in tempo per evitarlo.
Un venditore semi-cieco sulla strada per il nostro alloggio in montagna
La terza opzione è invece “Oltre il fiume”, posizionato appunto dalla sponda opposta del Gange. Quest’area, più calma rispetto a Tapovan, dà l’impressione di essere in un quartiere abbastanza hippie, dove la via principale è costeggiata da molti negozi tipici dove vendono prodotti biologici di ogni tipo, e alcuni centri ayurveda. Le viette che si diramano portano agli ingressi del fiume, chiamati ghat, che sono anche luoghi di ritrovo e spesso usati per cerimonie religiose.
Vista dalle montagne intorno a Rishikesh
Dopo alcuni giorni di esplorazione, questa zona è la migliore per vivere nel contesto cittadino. La passerella sopraelevata (Lakshman Jhula) permette poi un utile collegamento con Tapovan, soprattutto se non si dispone di una moto. Noi però preferiamo evitare il caos optando per due luoghi più tranquilli tra le montagne. Il primo è verso la Secret Waterfall, molto vicino a Tapovan, mentre il secondo è situato superata la Neer Waterfall. Riguardo quest’ultimo posto, il Nature Villa Cafè and Homestay, si rivela il miglior ostello visto finora. La strada è ripida e con tornanti, ma una volta arrivati ci godiamo la bellissima vista, tranquillità, aria fresca, e staff simpaticissimo.
La vista dalla Patna Waterfall
Riguardo alle cascate, le precedenti citate non sono veramente dei punti troppo interessanti da visitare. Al contrario, la Patna Waterfall ci lascia entrambi a bocca aperta per il suo splendore e natura incontaminata. A un’ora di scooter visitiamo anche luoghi induisti spettacolari e magici come il Kunjapuri temple e il Jhilmil Gufa.
Kunjapuri temple e il bellissimo cielo azzurro dalla cima della montagna
Intanto che siamo a Rishikesh approfittiamo anche per visitare i ghat di cui è famosa, come il Sai ghat e Parmarth Niketan - Ganga Ghat, assistendo alla cerimonia religiosa al tramonto. Inoltre, la città è famosa per ospitare ashram famosi, come: The Divine Life Society, Ajatananda Ashram e Osho Gangadham. In questi posti è possibile vivere un ritiro spirituale a una cifra spesso simbolica, a patto di seguire un programma giornaliero abbastanza ferreo. Di solito è composto da una sveglia prima dell’alba, esercizi di yoga, meditazioni e recitazione di testi sacri o mantra.
Parmarth Niketan - Ganga Ghat durante una processione al tramonto
Il significato dello yoga
Spesso in occidente associamo la parola ‘yoga’ con degli esercizi da svolgere, le āsana, sminuendo questa pratica come un semplice sport. Sicuramente in questo senso, lo yoga comporta sicuramente un sacco di benefici fisici, ma si sta prendendo in considerazione solo un’infinitesima parte. L’aspetto più rilevante dello yoga è invece la mente, che gioca un ruolo chiave per l’uomo. Proprio il calmare e controllare la mente permette di superare tutti i tipi di sofferenze, vivendo in salute, felicità e armonia.
Un artista di strada presso il Sai Ghat
Mi spiego meglio: In generale, tutto quello che pensiamo, diciamo, o facciamo descrive quello che siamo. La pratica dello Yoga (sādhana) modifica i veri aspetti che ci descrivono, riprogrammando i nostri processi interni ed esterni. Questo cambio ci permette di lavorare su noi stessi per andare verso la strada più giusta per noi.
La maggiore consapevolezza, o migliore percezione, che ne deriva porta all'unione della coscienza individuale con la coscienza universale. Per questo motivo, il vero yoga è da intendersi come una disciplina spirituale, il cui nome significa “unione”. La vita diventa un’esperienza più ampia e inclusiva, e tutti i limiti possono essere superati.
La scienza dello yoga comprende ogni aspetto della vita, e si divide in otto diversi rami raffigurati qui di seguito:
Rappresentazione delle otto diramazioni dello yoga
Queste diramazioni sono solo dei contenitori per numerose tipologie di yoga. Per esempio, gli esercizi che pratichiamo normalmente ricadono sotto le āsana. Svolgiamo Hatha Yoga o, nella sua variante più rapida, Vinyasa Yoga, anche e soprattutto per ottenere maggiore consapevolezza del nostro corpo.
Le discipline yogiche possono intrecciare poi a loro volta, comprendendo intere filosofie come lo Yoga Integrale di Sri Aurobindo che abbiamo riassunto in modo semplice in questo articolo. Altre pratiche più famose sono per esempio: Bhakti yoga (il controllo delle emozioni e devozione), Karma yoga (il controllo delle azioni), Gyan yoga (il controllo dell’intelletto), Mantra yoga, Tantra yoga, Kundalini yoga, etc., e anche pratiche relative all'alimentazione e disintossicazione del corpo, come il Śaṭkarma.
Statua di Shiva al Parmarth Niketan - Ganga Ghat
Allo stadio più avanzato è definito yogi una persona che si è unita completamente al divino, che ha raggiunto uno stato di libertà, da tutti i desideri, attaccamenti e meccanismi mentali egoici, indicato come mukti, nirvāna, kaivalya o moksha.
India, Rishikesh, Adventure, Yoga, Temples
Visitare Rishikesh per lo yoga?
Rispondendo alla domanda: se la mindfulness consiste nello yoga, la risposta è decisamente no. Si può dire invece che lo yoga include anche la mindfulness, visto che comporta anche, ma non solo, un rilassamento e benessere mentale.
Ne vale quindi la pena visitare Rishikesh per lo yoga? Beh, dipende. La consiglio soprattutto se si vogliono esplorare le varie tipologie che non si trovano facilmente da altre parti e si è intenzionati a ottenere poi un certificato. Ci sono tante scuole e diversi certificati che rilasciano, alcuni però sono falsi o non validi all’estero. Per non incorrere in truffe spiacevoli ci è stato consigliato di verificare che sia rilasciato dal Ministero dello Yoga AYUSH del Governo Indiano.
Meditando all'interno del luogo sacro Jhilmil Gufa
Un principiante invece può benissimo esplorare lo yoga iniziando dalle più semplici pratiche (come Hatha Yoga o il pranayama) in qualunque altro luogo. Se invece non si è interessati allo yoga, è meglio concentrarsi su altri fantastici luoghi dell’India o visitare solo gli spot più importanti della città, non perdendoci troppo tempo.
Extra: curiosità e costi
Curiosità:
La più antica forma di yoga è stata sviluppata in India circa 5 mila anni fa. Si narra che il primo yogi sia stato una reincarnazione di Shiva. Appena trovò i sette discepoli, trasmise mentalmente a ognuno di loro una delle sette divisioni dello yoga. Questi, a loro volta, li tramandarono in sette diversi luoghi nel mondo.
Costi:
Camera singola a notte in ostello: 7-18€ (650-1600₹)
Programma di un giorno (camera singola) a Osho Gangadham tutto incluso: 11€ (1000₹)
Noleggio scooter al giorno: 5-7€ (400-700₹)
Pranzo: 2-4€ (180-350₹)
Tariffa per entrare al quartiere oltre il fiume: 0.50€ (40₹)
Ingresso cascate Neer Waterfall: 1.50€ (120₹)