Tempo di lettura: 4 min
7 marzo 2024
In principio non eravamo sicuri di questa tappa; ad entrambi non piacciono i luoghi turistici, soprattutto in alta stagione. Ce ne sono alcuni però, come il sito archeologico di Hampi, a cui è impossibile rinunciarvi. Il loro valore e significato profondo è (almeno in parte) ancora lì, pronto ad essere colto.
Una delle spettacolari viste di Hampi, tra templi e panorami mozzafiato
Per avere un minimo di informazioni preventive, visitiamo il sito web ufficiale, e scopriamo che quest’area si estende per più di 26 km². È possibile muoversi in autonomia o in tuktuk (un rickshaw-taxi) con diversi itinerari suggeriti. Noi preferiamo il fascino della scoperta, non seguendo nessuna tratta in particolare.
Per soddisfare il gusto di libertà e indipendenza, decidiamo di noleggiare una moto per tre giorni di esplorazioni. Sicuramente una scelta vincente: guidare per Hampi è una sensazione d’avventura incredibile. Le strade, per lo più sterrate, costeggiano i luoghi d’interesse, non troppo distanti dalla nostra guest-house (nell’area di Kadirampura).
Non siamo abituati a tutto ciò, ma ci piace questa sorta di “anarchia museale”.
Uno dei tamburi utilizzato per le celebrazioni nel tempio di Shiva
La cosa che ci sorprende di più è che la stragrande maggioranza di templi e rovine sono visitabili gratuitamente. Ad essere a pagamento sono solo tre, che sono anche quelli più importanti, di cui abbiamo raccontato nell'articolo successivo: Visita ai templi più belli famosi di Hampi.
Un passato di ricchezze e sacralità
Ma cos’è Hampi nello specifico? Questo buffo nome comprende uno tra i più importanti siti archeologici del mondo. Apparve al secondo posto nella classifica del New York Times come miglior luogo da visitare nell'anno 2019. Dal 1986, Hampi rientra nel Patrimonio dell’UNESCO e si trova nel cuore dello stato del Karnataka.
Durante il suo massimo splendore, tra il XIV e il XVI secolo, fu la capitale del Regno di Vijayanagar, che in sanscrito significa: “Città della Vittoria”. Questo regno fu così importante che governò la maggior parte del Sud dell’India. Hampi fu quindi una città ricchissima, e abitata da centinaia di migliaia di persone, tanto che diventò una delle più grandi al mondo.
Gabriela tra le tante strade sterrate di Hampi
Durante la prima tappa del nostro improvvisato tour, constatiamo che questo popolo era molto legato alle religioni, soprattutto induista e jainista: ogni tempio onora una diversa divinità, ed è facile imbattersi in enormi statue in pietra. Una delle prime che notiamo è quella di Lakshmi Narasimha, di quasi 7 metri di altezza.
Metà uomo metà leone, rappresenta la fortuna, fertilità e prosperità, ed è una delle reincarnazioni di Vishnu.
Si dice che la mancanza delle mani alla statua non sia casuale ma che le sono state tolte da parte degli invasori, probabilmente perché sorreggevano qualcosa di prezioso o che nascondessero dei simboli particolari.
Eccoci davanti alla statua di Lakshmi
Tra l’antico e lo spirituale
Nei dintorni ci imbattiamo nel tempio dedicato alla più importante divinità induista: Krishna, che simbolizza la compassione e l’amore. Agli ingressi del tempio di Krishna sono incisi yali perfettamente mantenuti. Queste figure mitologiche metà leoni e metà elefanti rappresentano potenza e protezione, mentre nei colonnati interni si ripetono rappresentazioni di combattenti, danzatori, musicisti, mandala e altre divinità.
Gabriela meditando in uno degli atri del tempio
Ci sentiamo a nostro agio in questo luogo di pace. Ne approfittiamo dandoci l’opportunità di lavorare su noi stessi, per espandere lo spazio sicuro dentro di noi. Ci sediamo quindi nella posizione del loto, chiudiamo gli occhi e iniziamo a contemplare il vuoto. Durante la nostra meditazione, il tempio di Krishna ci aiuta proprio a ricordare che è l’amore che permane all’interno di ognuno di noi.
In questo modo, anche quando eventi esterni sembreranno sovrastarci, avremo la libertà e la conoscenza di saper reagire. Per sentirci a nostro agio ovunque andiamo, se le fondamenta del nostro tempio di pace sono state gettate con forza e determinazione.
In meditazione tra le colonne del Krishna Temple
India, Hampi, Temples, Adventure, Historic place
Una città ancora viva
Dopo le nostre meditazioni, verso l’ora di pranzo proseguiamo verso il fiume sacro, in un’area dove le mappe indicano esserci dei ristoranti. Giunti sul posto, notiamo di esserci ritrovati in un luogo per commerciale, ma un vero e proprio villaggetto vivente all’interno del sito archeologico! Gli abitanti sono gente tranquilla, e convivono con scimmie che si arrampicano in ogni dove, cercando costantemente di rubare qualche cibo qua e là.
La presenza di animali ad Hampi si fa sentire, ma non sembrano disturbare. C’è una sorta di condivisione bilanciata degli spazi, tra cani randagi, capre, buoi (utili per il trasporto), e ovviamente mucche. Credo che in passato, gli abitanti e i governanti di questo luogo mistico avessero voluto proprio questo: che Hampi continuasse a perdurare e vivere nel tempo.
La vista del Virupaksha Temple, il tempio dedicato a Shiva
Dal villaggio interno colpisce la vista di un monumento imponente, in contrasto con le umili case: sembra quasi una piramide con una quantità incredibile di dettagli e colonne ad ogni piano. Si tratta del Virupaksha Temple, dedicato a Shiva, divinità del cambiamento e facente parte della trimurti (insieme a Brahma e Vishnu). Questo tempio, costruito nel VII secolo d.C., è uno dei più antichi tra quelli ancora in uso in India. Infatti tutt’ora è possibile assistere a rituali e festività della religione induista.
Entrando si nota immediatamente che è molto più di un tempio: composto da vari santuari e strutture, alcune alte oltre 50 metri, ma sfortunatamente visitabili solo alla base.
L'elefante all'ingresso del Virupaksha Temple
Seguendo un colonnato vicino all’ingresso ci troviamo addirittura di fronte a un elefante ammaestrato. Osserviamo come le persone gli offrano denaro in cambio di una benedizione, facendosi delicatamente appoggiare la proboscide sulla testa o ponendo delle collane di fiori.
Rimaniamo impressionati anche da come l’elefante raccoglie con così tanta normalità le banconote dalla mano e le porge al suo addestratore. Io e Gabriela ci guardiamo con occhi stupiti da questa contraddizione di sfruttamento e sacralità, una delle tante in India.
Salutando il sole
Poco prima del tramonto, ci spostiamo sopra la collina “Hemakuta” per goderci la vista. Notiamo i piccoli templi che sorgono alle cime di enormi rocce rosso canyon che sembrano in bilico sulla vallata, sperando che non vengano travolte da una ventata particolarmente forte.
Hemakuta hill con le sue rosse e giganti rocce e piccoli altari in pietra
Il nostro primo giorno è terminato, ma non le nostre esplorazioni in questa ricca e misteriosa città. Nel prossimo racconto vedremo come Hampi nasconde segreti dentro architetture completamente diverse, appartenenti alle varie dinastie che vi regnarono.
Extra: libri, costi e risorse
Libri consigliati
A Forgotten Empire: Vijayanagar - Robert Sewell
Costi
Moto 125cc: 7€/giorno (600₹)
Noleggio presso Ismail Garage a KamalapuramAlternativa alla moto
Tuktuk taxi: 6-8€/giorno (500-700₹)Alloggio a Kadirampura: 14€/notte (1200₹)
Ingresso ai tre principali templi*: 5€/giorno (500₹)
Pasto normale a Hampi: 2.50€ (220₹)
Guida privata:
Mezza giornata: 5-7€ (400-700₹)
Intera giornata: 11€ (1000₹)
*Templi principali: Zenena Enclosure Elephant Stable, Lotus Mahal e Vittala Temple
Consigliamo di alloggiare al distretto di Kadirampura o a Hippie Island al di là del fiume.
Risorse
Sito ufficiale di Hampi: hampi.in
Insight sull'impero di Vijayanagara: wikipedia.org/wiki/Impero_di_Vijayanagara
Info aggiuntive su Hampi: karnataka.com/hampi
Articolo New York Times: nytimes.com/interactive/2019/travel/places-to-visit.html
Articolo sul Vittala Temple del Times of India: timesofindia.com/hampis-vittala-temple-of-musical-pillars/articleshow/65608824.cms